domenica 2 ottobre 2016

Arance, banane e molte verità.

Oggi mi sento simpatica e sebbene, il titolo faccia presagire un intento polemico, voglio dichiarare che no, ho proprio voglia di farmi una risata e così farò alcune riflessioni in relazione ad alcune simpatiche situazioni.

Tutte hanno un tema dominante: la simpaticissima relatività delle opinioni o presunzione.

Presunzione ad esempio di ritenere che tutto sia relativo ed oggetto di opinione personalissima.
L'antidemocraticismo che in me è latente mi fa già rabbrividire quando ascolto opinioni fantasiose su questioni sociali o estetiche (ma quello è un mio problema), quando tuttavia si affrontano questioni tecniche, scientifiche, accademiche, il circo del "la mia opinione è..." è davvero esilarante.
Soprattutto in quei casi in cui un'opinione non è contemplata, poichè esiste una realtà oggettiva autoevidente. es. 1 banana + 1 banana = 2 banane. 

(Storia n1)

A tal proposito un'amica ha pubblicato su facebook questo simpatico sistema di equazioni da fruttivendolo che ha eccitato le menti matematiche dei suoi amici. 




Molti si sono sono cimentati nella produzione di risultati fantasiosi e fin qui tutto bene. Il bello è che molti, assertori di risultati bizzarri, hanno assunto una posizione saccente ed ostinata nel ritenere che il loro risultato ( sempre molto creativo) fosse frutto di un simposio tra Pitagora, Ruffini ed Einstein.
Questa cosa qui, come si chiama?
Io un'idea ce l'avrei.

( se poi volete proprio sbellicarvi guardate qui, dove il post originario è stato pubblicato, troverete ben 37000 commenti ;-)



(Storia n2)

Un'altra amica ( si, in molte sono davvero originali) mi racconta storie divertenti sui sui weekend, mi aggiorna sui suoi pomeriggi a casa, a studiare, a lavorare, ad annoiarsi o affronta in maniera vaga e confusa le sue uscite.
E mentre mi racconta dei suoi tediosi tentativi di affrontare giornate pesanti pensa bene di pubblicare foto in bikini, sorridente ed entusiasta, taggandosi nei luoghi che mi cita solo confusamente al telefono.
Quest'altra cosa qui, come si chiama?


A me viene veramente da ridere.
Eh si perchè la possibilità di scrivere post su facebook oggetto di consenso ( reale o fittizio) ci trasforma in opinionisti audaci, detentori di verità assolute, tutte ugualmente ammissibili.
Il peggio è che trasliamo questa vertigine anche nelle relazioni reali ritenendo che ad esempio che esistano tante verità, tra le quali impera ovviamente la nostra. Anche la mia, quasi sicuramente.
Allo stesso modo se pubblichiamo una foto su instagram senza condividerla su facebook, riteniamo ( con somma leggerezza) di poter asserire che godiamo del dono dell'ubiquità e riteniamo che gli altri siano davvero dei simpatici creduloni.



Avevo premesso che mi sentivo simpatica e continuo a sostenerlo per cui non parlerò di quanto mi siano invise tutte le persone senza competenze che ritengono di avere un'opinione su: marketing, architettura, ingegneria, comunicazione ed affini. ;-)
Mi limiterò a sorridere di queste allegre avventure da social. :-D





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