sabato 31 ottobre 2015

Per Halloween regalatemi uno Zombie!

C'è chi ha bisogno di coprirsi il volto con una maschera e chi, invece, la maschera che ha dentro la tira fuori con consapevolezza, e la mostra a tutti senza paura.



I capelli colorati, il corpo disegnato, l'anima piena di sfumature, esplodono nelle persone che non sanno e non vogliono trattenere quello che hanno dentro: la gioia, il dolore, l'umanità, la fragilità, e il coraggio.

Halloween è l'occasione più blasfema per parlare degli zombie veri, quelli che si sbriciolano, un po'come me, alla luce del sole d'inverno, che si coprono gli occhi con strati di nero come gli antichi egizi, e che nascosti in una coltre scura si sentono più protetti.









Con il mio "real zombie" preferito, se fosse mio amico (cosa che mi piacerebbe tanto), mi scuserei molto per aver scelto proprio questo giorno per parlare di lui.
Ma a volte le ricorrenze ci spingono per strade banali, e sgranocchiando un pezzo di torrone con una coperta sulle gambe si possono fare molte cose.

Halloween è una festa che non ho mai sentito veramente, che non mi appartiene e che non capisco, ma mi affascina per tutto quello che di dark e funesto porta nell'aria, e per l'idea fantasiosa che per un giorno ci si possa sentire morti e contenti allo stesso tempo.




Il mio zombie preferito, dicevamo, con il quale condividerei volentieri anche Natale, Pasqua e Ferragosto, si chiama Zombie Boy. E' molto famoso, certo. Non necessita quasi di presentazioni.
Modello, performer, artista. Bellissimo, a mio avviso.

Zombie boy mi ha regalato qualche notte di insonnia, e mi ha incuriosito come pochi al mondo.
Ho ascoltato la sua voce in inglese, in francese, e l'avrei ascoltato anche in aramaico antico se avesse rilasciato interviste in lingue dimenticate, e mi sono lasciata ammaliare dalle sue-proprie descrizioni di se stesso. Mi sono divertita molto, lo confesso!




"la beauté est dans l'oeil de celui que regarde, non?"


Lo show è la vita, e la vita è uno show.
Quando non c'è distinzione tra quello che c'è dentro e quello che si vede fuori, niente può essere più pulito e più chiaro. C'è chi si spaventa di fronte a tanta sincerità. L'essere umano, si sa, è abituato a mentire, soprattutto a se stesso; solo dopo agli altri.


"no fear, no pain"

Se te lo sussurra uno zombie, la situazione si fa molto intrigante.
Se te lo sussurra uno zombie che ha fatto del proprio corpo, debole, la sua più grande forza, la situazione si fa molto intelligente.
Se te lo sussurra uno zombie che ha imparato, dalle proprie paure ad incutere timore, la situazione si fa molto coraggiosa.




Se ci sia una differenza tra la bellezza interiore e quella esteriore non saprei dirlo, semplicemente perché non la vedo. Quello che credo, però, è che, quando osserviamo la bellezza, sia sempre un particolare ad attirare la nostra attenzione.
Io, quando guardo Zombie Boy, non riesco a vedere che i suoi occhi.


https://www.youtube.com/watch?v=Yb_c6ho99xE








martedì 20 ottobre 2015

Milano all'improvviso!

Riprendo a scrivere dopo la solita simpatica lunga pausa, una pausa ricca di impegni ed emozioni.


Torno da un'iniezione di immagini, sapori ed allestimenti megagalattici, da un minitour tra Bologna, Milano e Parma, ho tante cose da raccontare e tanti input da canalizzare per fare in modo che dal bellissimo caos si torni al bellissimo ordine.