martedì 31 marzo 2015

E pur [Bagnoli] si muove: _la rinascita di Città della Scienza!

La Napoli che ci rappresenta e che ci piace, quella che non si arrende, la scienza contro le barbarie e l'inciviltà, la ragione/azione contro la violenza... 

Tutto questo testimonia la riapertura dell'intero complesso di Città della Scienza in occasione della "Grande festa della ricostruzione" giornata-evento organizzata dalla Fondazione Idis, che, con una carrellata di seminari, mostre, laboratori e spettacoli, ha celebrato la rinascita di un fuoco sì, ma di tutt'altra natura. 

Un fuoco costruttore, di sapienza ed innovazione, che ha dato definitivamente avvio al progetto di ricostruzione del nuovo science center. 

Il 4 marzo 2015, appunto, a 2 anni esatti da quell'atto oltraggioso che tanto ha indignato e ci ha indignati, a noi, noi napoletani che di arte, cultura e scienza ne sappiamo qualcosa.
Bagnoli ha festeggiato un'impegno ed una speranza per un futuro diverso da quello che un qualcuno gretto, meschino e codardo avrebbe voluto per il miglior museo scientifico a livello europeo, il nostro. Un futuro che ha deciso di non arrendersi alla distruzione delle fiamme, ma che alza la testa e con quella testa CREA, PROGREDISCE, INNOVA.

15 su 98 i progetti arrivati da tutto il mondo e selezionati dalla Commissione per il concorso di Ricostruzione del Polo scientifico; a maggio il decreto sui primi 3 classificati e poi lo start ai lavori. 





Pochi minuti per appiccare un rogo, 13 lunghe ore per spegnere le fiamme ed altri 2 anni e mezzo ci vorranno... MA nell'aria campeggia senso di rivalsa, c'è sete di agire e un orgoglio ferito esige di non dimenticare! Noi non dimentichiamo, e se oggi c'è da festeggiare, festeggiamo, anzi brindiamo! Al progresso e alla civiltà!

giovedì 26 marzo 2015

Pretty woman fa 25 anni e io...mi SQUAGLIO! [da molto meno!]

Sì, lo so, non si dice squagliare, si dice sciogliere, ma che ci posso fare se ogni volta che lo RIvedo, ascolto la sigla o semplicemente qualcosa me lo ricorda, io mi squaglio letteralmente come la più comune sottiletta Kraft su un mega McBurger? Come la panna dite?! Eh sì come la panna in un terribile afoso pomeriggio d'agosto, io, noi, generazioni di donne, siamo impazzite guardando IL cult del genere, IL film d'amore, LA favola moderna.



Chiariamoci un attimo,

domenica 22 marzo 2015

L'ARCHITETTO NON E' UN POLTERGEIST



Oggi mi è venuto un dubbio atroce, una specie di crisi di identità!
E allora ho pensato bene, da donna 2.0, architetto di grido e web addicted, di rivolgermi alla fonte di sapere per eccellenza dei "tempi di oggi", vale il dire WIKIPEDIA: nuova Treccani del copia e incolla, nonché oracolo di Delfi dei momenti di sconforto da smartphone.
E lì, nelle pagine codificate di un dizionario multimediale, ho finalmente ritrovato me stessa. Più comodo, tra l'altro,  e anche più veloce che andare in India. 

Ed ecco, per me e per tutti voi, la definizione di ARCHITETTO:

"L'architetto è la figura professionale [wow!] massimamente esperta [il pathos cresce] della progettazione urbanistica, edilizia e architettonica, del restauro dei monumenti, della progettazione del paesaggio, dell'allestimento, dell'estimo immobiliare e del disegno."

CAZZO! TUTTE QUESTE COSE??!! 

Eppure io mantengo sempre un grazioso ghigno quando mi chiedono: 
"scusa, ma tu sei architetto di interni, o anche di esterni?"

Ma andiamo pure avanti. 

"È storicamente tra gli attori principali della trasformazione dell'ambiente costruito." 
[che gran figo!]

Gli architetti trovano impiego non solo nel campo dell'edilizia, ma anche in settori più o meno affini all'architettura, come design, ergonomia e grafica." 

E aggiungerei che, se necessario, sanno fare anche il caffè.

"Il termine deriva dal greco ἀρχιτέκτων (arkhitekton), parola composta da arkhi (capo), particella che serve a denotare "superiorità", autorità, ma soprattutto pensiero [mi commuovo], ossia responsabilità e consapevolezza di colui che si accinge a costruire, e tékton particella che riguarda l'azione, l'operatività."

sembro proprio una persona seria!!

Quanto a Vitruvio, che nel tempo libero aveva pensato di scriverci su un trattato, tale "DE ARCHITECTURA", pare che secondo lui l'architetto debba avere "doti intellettuali" e "attitudine nell'apprendere", debba conoscere storia, disegno, matematica, filosofia, musica, medicina, giurisprudenza, astrologia, letteratura, storia dell'arte.

Senza scendere nei dettagli e cadere nell'autocelebrazione, pare, così dicono, che l'architetto sia tenuto a sapere un sacco di cose.

Ora, definizione alla mano, vorrei tanto esaminare con attenzione i processi logici e mentali scatenatisi, negli ultimi anni, in molte persone di mia conoscenza, che le abbiano portate a pensare che quello dell'architetto non sia un lavoro.

Non avrebbe, chiaramente, alcun senso domandarglielo. 

Mi andrebbe piuttosto di indagare su quale delle parole suddette non sia chiara; quale di quelle faccia loro immaginare che la consulenza di un professionista sia gratuita; quale faccia pensare che un architetto possa mettere a disposizione a titolo gratuito le sue competenze e le sue esperienze in materia di composizione, sensibilità, fruizione degli spazi, realizzazioni contemporanee, esigenze personali, conoscenza degli aspetti estetici e tecnologici dei materiali, buono e cattivo gusto, teoria della luce ed equilibrio.

Vorrei inoltre ricordare a tutti gli scienziati che decidono di ristrutturare le proprie case, che l'architetto non svolge una funzione di esattore delle tasse, che non vende le sue competenze porta a porta, (e neanche folletto), e che non organizza riunioni tupperware per reclutare adepti assuefatti all'ebbrezza delle plastiche; per cui, a meno che voi non l'abbiate chiamato, non si materializza improvvisamente in casa vostra come un poltergeist o nel vostro salotto come Slimer, imbrattandovi irrimediabilmente le pareti di viscido liquido verde.

Se non ne avete bisogno, care enciclopedie viventi dell'arte del "qui ci vorrei un arco" o del "qui ci va un bidet?", fatene pure a meno, ma, soprattutto, evitate le scene pietose sull'estorsione di consigli utili, perché tanto, vostro malgrado, non sarete comunque in grado di seguirli.

Tuttavia, se proprio ritenete il vostro metodo infallibile, vi consiglio vivamente di applicarlo anche ad altri aspetti, perché nella vita, si sa, è sempre una questione di metodo. 
Se siete sicuri di quello che volete, di quanto costi, di quale sia il risultato migliore, procedete: applicatevi da soli le protesi ai denti, contestate i vostri medici e ditegli che avete confrontato le loro diagnosi con quelle di altri dieci, dite al vostro panettiere che il pane del negozio accanto è più croccante, riparatevi da soli automobili e caldaie, progettatevi l'impianto elettrico, e quando andate al ristorante, dite al maitre che cucinate meglio voi!

per accedere alla professione di architetto in Italia sono richieste:
-  laurea in architettura;
- abilitazione professionale, che si ottiene superando un esame di stato che consiste in quattro prove;
-  iscrizione all'ordine degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori.

Il riconoscimento più prestigioso per un architetto a livello mondiale è il Premio Pritzker, che si può considerare l'equivalente del Nobel.

Buon lavoro!










venerdì 6 marzo 2015

Euston Square Hotel_ qualche volta scriviamo anche di alberghi.

Si, certo, sicuramente esisteranno altri posti nel mondo collegati bene con l'universo e vicini alle linee della metro. Ma vuoi mettere la gioia di svegliarsi la mattina, cantare a squarciagola canzoni improbabili di Adriano Celentano, fare una colazione ricca fino ad esplodere, e poi girare l'angolo e trovare l'UNDERGROUND?


Libertà di pensiero e movimento, e libertà di far fluire i pensieri velocemente. "Dove vorresti andare?" direbbe siri.
Euston Square Hotel si chiama, ed è stato il centro della mia Londra di qualche giorno fa.
Ragazzi italiani e non, che ci hanno accolto con un sorriso, che ci hanno aperto le porte di un albergo pulito e "italian style", vale a dire senza troppi e fronzoli e senza parati a fiori. il che, a noi, è piaciuto molto.

London view_ dalla finestra di "casa"





































Siamo state lì troppo poco, ma abbastanza per scoprire la passione per la moda di Giada e per fare un confronto veloce tra  London e Lecce, e per promettere a Oqba di scrivere una recensione, perchè questi ragazzi se lo meritano davvero!

Londra è uno spasso, e questa è una storia che vi racconterò a breve. Che Euston Square fosse un punto nodale per la gestione dei pochi giorni vissuti lì, non lo sapevamo. E ci fa piacere dirvelo.


domenica 1 marzo 2015

Viva la mamma. Emozione Dolce&Gabbana


Quest'anno ho guardato le sfilate tutte insieme, in sequenza, dando un senso alla domenica*.

Ho raccolto idee, informazioni e colori, musiche, mood e allestimenti, novità e vecchie glorie riesumate ma mi è venuta voglia di parlare solo di qualcuno, sempre di Dolce & Gabbana.
Credo con sufficiente certezza che quello che una volta era il mito del marketing di Philip Morris sia stato ampiamente sostituito dal marketing made in d&g.

Un incanto, puro incanto, tanto per utilizzare un termine che, come si sa, mi piace assai.

Genialità allo stato puro che crea magia ed emozione e trasforma le sfilate in eventi dalla straordinaria carica emotiva.


Sulle note di Viva la mamma, remixate in chiave super chic, le valchirie di Stefano e Domenico hanno riempito la passerella con la loro strabiliante gioia.
La couture è sempre mirabile, hanno continuato a pescare nell'archivio storico reinventando capi iconici in chiave "ti amo mamma". Non pre-maman ma soave dolcezza, casta sensualità, piena e ricca, dell'immagine della mamma per eccellenza.

Bianca arriva con il suo pancione di 6 mesi e scioglie tutti, emoziona con un corpo meravigliosamente perfetto e pieno, pieno d'amore. La sua algida espressione si abbandona al sorriso ed è un vero tripudio di ormoni in sala.



Occhi a cuoricino per tutti. I miei continuano a campeggiare mentre scrivo, del resto io sono romantica si sa.

Un successo.



*Sulla psicopatologia della domenica a casa non mi dilungherò, si sappia che vorrei adoperarmi per trovare un diversivo che mi distragga dal panico del 7° giorno, e no, il mio Lui non vuole saperne.