venerdì 30 maggio 2014

Inspired by Ferrari

Si chiamano Hypercar, le supercar delle supercar, e il problema è non farle volare.
Assemblate come aerei, ma per un numero un po' ridotto di passeggeri.

LaFerrari
Per diventare proprietario de "LaFerrari" devi aver acquistato altre due Ferrari nuove di zecca nelle concessionarie ufficiali ed averne possedute almeno sei nei dieci anni precedenti.
Una cosa per pochi intimi, dunque? Solo 499 esemplari. SOLD OUT.

800 cavalli, che neanche nelle migliori favole, un motore elettrico, due frizioni e tanta fibra di carbonio. Rossa fiammante, come un buon Valentino.

Stamattina un video sulle Hypercar Ferrari, prodotto in attesa dell'arrivo in pista dell'ultimo gioiello, "LaFerrari", ci ispira più che mai. 




Una carica di buonumore ed energia.

Siamo una squadra, anche noi, e ci vantiamo di essere italiani, e di lavorare in Italia in un momento in cui tutto è faticoso. 
Noi, come le testerosse del video, siamo allineati e viaggiamo nella stessa direzione.

Puntiamo alla meta, e la velocità è tutto.



La verità? non ci serve LaFerrari (a parte il fatto autoevidente che non possiamo permettercela e che negli ultimi dieci anni purtroppo ne abbiamo possedute solo 5)

Ci basta sapere di avere qualcosa in comune con un la più tecnologica Hypercar al mondo.
Oggi, ci sentiamo contenti così. 



lunedì 26 maggio 2014

Grace ci presenta the MINK, la prima stampante 3D per il MakeUp!

Oggi parliamo di Mink.


Capita che la navigazione compulsiva conduca al matrimonio di Kim Kardashian e Kenye West e...beh è decisamente un bel vedere.


Capita altresì che i collegamenti ti conducano a scoprire una certa stampante 3D per il makeup ed una certa Grace Choi, dell'Harvard Business School, che con i suoi capelli lunghi e fluenti si è presentata alla Disrupt NY 2014 con sua figlia "MINK".

Mink è una stampante 3D che secondo la dolce Grace, utilizza gli stessi ingredienti e componenti di base delle più grandi case cosmetiche internazionali, e consente la stampa (intesa come produzione) di blush, ombretti e lucidalabbra, home made!;-)
Il video mi ha entusiasmato oltremodo, innanzitutto la stampante uscirà sul mercato sotto i 200$ e promette di conciliare la qualità dei prodotti con la massima personalizzazione, consentendo di scegliere con l'aiuto di photoshop le nuances che preferiamo, bypassando le offerte dei brand.


WOW!







Guarda il video!



www.gracemink.com

venerdì 2 maggio 2014

Nymphomaniac_ vol.2

Se ne potrebbe parlare per giorni. 



Della chiesa romana d'occidente e di quella d'oriente, dei cucchiaini, delle occhiate, degli sguardi molesti e della crudeltà di alcuni gesti, ma quasi mai delle parole.
Se ne potrebbe parlare per giorni e, a dirla tutta, noi l'abbiamo fatto; perché la quantità di immagini che ci è rimasta impressa è decisamente notevole.


Lars von Trier non ha sbagliato neanche questa volta. Diretto, estremo, incisivo e profondo. Carico più che mai, di una violenza disarmante, di una ferocia umana, ma ricercata.
Un'analisi chiara ed imparziale, dove il peccato, e il sentirsi peccatore, diventano aspetti assolutamente relativi e discutibili.
Un colpo di scena che sovverte tutti gli ordini: della decenza, della giustizia, dell'etica.
Tutto è ben regolato, in quella lentezza che contraddistingue quei film in cui il pathos regna sovrano.
Non ci si rilassa. Mai.
Non si respira, e non si sospira, se non cercando di confondersi con gli attori.
Qualche volta mi copro gli occhi, ammetto. Ma sono certa di ricordare anche le scene che volutamente non ho guardato.
La bellezza di Charlotte Gainsbourg, di certo non canonica, rende familiare la sofferenza, e le da un valore aggiunto che poche donne saprebbero esprimere.
Un Willem Dafoe che compare per pochi attimi ci riporta irrimediabilmente alle visioni di Antichrist, con il quale comunque i riferimenti non sono pochi.


Simbolismo e provocazioni, erotismo e psicologia, violenza e consapevolezza.
L'amore manca, si sa. Ma questo succede in molte vite, anche se ci piace pensare che non sia una cosa possibile.
Madri che non amano i propri figli, uomini che non amano le proprie mogli, figli di nessuno che non amano nessuno. Una morte che è intorno a noi, fitta come una coltre nera. Noi non la vediamo, semplicemente perché la nostra, quella personalissima, ci fa già troppo male, oltre che paura.
Lars von Trier scompone la sofferenza: la vede, la riconosce, la interpreta, la rende immagini, e la porta in scena.


Noi, comuni mortali, siamo solo qui a parlare.
Lui, per quanto mi riguarda, rimane un genio.
Ci emoziona, ci turba, ci fa provare sofferenza, disgusto, vergogna e piacere in un concentrato di un centinaio di minuti.
Io, forse, non saprei farlo. E voi?