Velocità, ritmo, sintesi. Il video
proiettato allo spazio "Nea" di piazza Bellini, a Napoli, in
occasione della mostra “Visioni”, (17 aprile 2013) , ha lasciato il segno. Del resto,
è proprio di segni che si parla: tracciati, linee, disegni che modificano il
territorio; curve, o rette, che delineano gli spazi. Giuseppe Mascolo, protagonista indiscusso,
nella vita e nella galleria, mette in scena i suoi lavori, di architetto, e di
artista. Li mette in scena, come solo lui sa fare, col sorriso beffardo di chi
sa di avere qualcosa da esprimere.
Complice il suo video-maker, cinematographer
Stefano Aletto, (si… proprio come una delle Erinni), che cattura al meglio l’emozione
di una creazione artistica e ne coglie, e sottolinea, le sfumature istintive. Una lenta e brevissima introduzione, una
sorta di overture: l’architetto che apre la finestra, e guarda ciò che lo
circonda, passaggio imprescindibile per poter dare vita ad un qualunque
progetto e, soprattutto, per “immaginare concretamente” una città diversa. Un respiro
profondo, e la vita inizia. Pervade l’artista, che diventa solo un mezzo. Una carezza
veloce e sensuale al tavolo da disegno, sostegno affidabile e compagno di meditazione.
La lama scorre a tagliare il foglio, e carta gommata. Gesti automatici, per chi
li ha fatti mille volte, e che racchiudono un fascino misterioso. Ci fosse
stata la china a sbavare nei momenti sbagliati, il quadro sarebbe stato completo.
Ma una biro, e niente china. Penna a sfera, e acquerelli. Comincia lo stato di trance.
Giacca e occhiali scuri, la creazione prende vita, senza paura alcuna di
sporcarsi le mani.
La colonna sonora è perfetta, e il
ritmo si fonde col rumore, o col suono, della penna sul tavolo. Il disegno è
pensato dalle mani, e scorre veloce, di certo più veloce dei pensieri. Quando tutto
è solo un po’ più calmo, l’acqua chiama dai bicchieri di plastica, e parte il
colore. Pochi istanti dopo, il disegno è finito. Le mani sono sporche, lo
sguardo soddisfatto.
La visione si è manifestata. Ora,
si può anche andare via.
cinematographer_ Stefano Aletto
production_ CamerastyloFilm
camera assist_ Palmer Vitagliano
performer_ Giuseppe Mascolo
voce_ Salvatore Castaldo
cartoline autografate |
Alle pareti i disegni.
Nello spazio un’installazione in
ferro dall’alto della quale, in un’atmosfera suggestiva, il poeta Salvatore
Castaldo recita alcuni brani estratti da “Le città invisibili” di Calvino.
A disposizione dei curiosi tavole
di progetti. Lo studio si chiama MARASMA studio, ed è gestito dagli architetti
Giuseppe Mascolo e Debora Marrazzo.