venerdì 22 novembre 2013

Prima o poi, forse domani, cambierò vita.

Questo è un diario, quasi serio, di un tizio che vuole cambiare la propria vita.

Comincio da adesso a farlo, con questa rubrica. Un piccolo passo per me, un passo insignificante per l'umanità.



Nato a Caserta da genitori Napoletani, che negli anni ’80 si sono trasferiti nella ridente provincia casertana per dare un futuro migliore al proprio unico figlio, cioè io.
Mò (ora) vorrei proprio farvi vedere una mia foto di adesso, per rendervi partecipi del mio roseo futuro.

Insomma, hanno sbagliato tutto. O forse sono io che sono sbagliato, o meglio ancora lo sbaglio è insito in me, perché è dall’asilo che la suora, sì perché io sono cresciuto dalle suore, mi dice che sono sbagliato.
Ogni cosa che facevo era sbagliata, a partire dal segno della croce. Ma la colpa era di mia madre, che ogni mattina mi diceva: “cu te, per fare andare bene la giornata, ci vuole solo la croce " 'a smerza” (al contrario, con la mano sinistra), e così io la facevo “ 'a smerza”.
Mica volevo una giornata brutta? 

Enrico Milanesi_ nel segno della croce                                                                                                              Marcellino pane e vino

Insomma, ora mi ritrovo solo, male accompagnato e senza un punto di riferimento.
Ogni tanto lavoro, anche se sto in ufficio tutti i giorni.
Ogni tanto mi pagano, anche se mi dicono che farei bene a conservarmeli per la pensione. 

E quindi ho deciso: questo non è un paese per uno Scapece.

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