martedì 1 ottobre 2013

MOOD INDIGO_ la schiuma dei giorni



Chloè ha una ninfea nel polmone destro. Mai immagine fu più dolce per descrivere una malattia mortale.
Gli occhi dell'amore che trasformano ogni cosa, ma gli occhi, in generale, che guardano le cose a proprio modo. La distanza tra la realtà e l'immaginazione è evidente e sottile, e sono certa che qualcuno deve aver rappresentato estratti del romanzo di Vian in cartoni animati, di quelli che a quintalate ho guardato nella mia infanzia. Mi sento solleticare la memoria quando vedo che il campanello prende vita, che le gambe si allungano, che i colori si modificano. 
Il film è una visione, e non c'è altro modo per descriverlo.                     
Una marea, una miriade, un vortice di significati simbolici che si accavallano, si intrecciano e si confondono. Solo Antichrist di Lars Von Trier mi era apparso così complesso. Tanto che credo che riguardarlo altre dodici volte non basterebbe a svelarne tutti i segreti. Ne varrebbe, in ogni caso, la pena.

Colin e Chloè

La magia c'è, e pervade soprattutto Colin, che ingenuo e amorevole si scontra col mondo, facendosi rubare fino all'ultimo centesimo dagli amici, dalla malattia, e dalla vita. Determinato seppur sprovveduto, si mette in gioco a tutti i costi per salvare la vita di sua moglie. Ma il grigiore lo travolge.  La sua casa, ricca e luminosa, si trasforma poco a poco, perdendo vivacità e allegria; le finestre diventano sempre più piccole, le pareti si sgretolano sempre più velocemente. Non c'è più traccia delle colazioni luculliane spazzate via da lavavetri. Tutto è buio, e triste. Il rammarico è che tutto sia durato così poco.
Strette di mano "rotanti", feste da ballo come allucinazioni e oggetti animati controbilanciamo la devastazione per la perdita imminente.
Le automobili trasparenti, gli amici che rappresentano le emozioni, i comportamenti dell'essere umano in difficoltà, i mezzi pubblici come elefanti, i cocktails per ogni stato d'animo, le droghe più o meno legalizzate e la società intorno, che fa da sfondo e che osserva, sono soltanto alcuni degli aspetti di un film ricchissimo.

Io, per quanto mi riguarda, penso di aver dato appena una "sbirciata".







1 commento:

  1. La magia c'è, e non è da tutti averne tanto riguardo astenendosi dal definirne minuziosamente i dettagli o dall'esprimere troppo 'proteiche' valutazioni.
    Quello che è evidente è che questa pellicola si presta a innumerevoli considerazioni subordinate però al livello di lettura a cui lo spettatore ha avuto accesso o che ha scelto...
    condivido quanto hai scritto riguardo alla complessità e a tutto il resto.
    Per la delicatezza, che risiede nella scelta comunicativa del regista e a quella che si legge tra le righe di questo post, i mie complimenti. :)

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