martedì 18 dicembre 2012

Milano Lifestyle: le dimensioni spazio-temporali di una metropoli

Chi di noi non ha mai visitato almeno una volta nella vita il meraviglioso capoluogo ambrosiano? 


Io l’ho sempre adorato, ma stavolta mi ci sono letteralmente “catapultata” assimilandone subito i noti ritmi frenetici, e al mio ritorno a Napoli mi sono sentita spaesata, come in un’altra dimensione, e sempre più consapevole del divario tra le due città. Appena atterrata,la prima meta è una cena in un accogliente agriturismo dell’abbiatense: menu curato, personale cordiale, ambientazione caratteristica ed ottima compagnia ma attenzione….non c’era tempo per andare a casa a cambiarmi poiché mi trovavo dall’altra parte della città, ergo non sarei mai riuscitia ad arrivare in orario,quindi ho effettuato un pit-stop in un centro commerciale per cambiarmi e darmi una sistemata veloce. Giorno successivo: sveglia (stavolta con la dovuta calma), partenza dalla periferia (molto vicina al bergamasco), metro, destinazione Duomo.

 Giro per negozi, pranzo, suggestivi mercatini di Natale e molto altro ancora, il tutto durante un’abbondante nevicata; il pomeriggio scorre velocemente e realizzo di dover raggiungere i Navigli (sempre in direzione opposta rispetto a casa) per un happy-hour,ma stavolta non mi faccio fregare: metro,casa,doccia e ritorno in centro, sorprendentemente puntualissima come un orologio svizzero all’appuntamento. La sera successiva, dopo un’altra giornata di shopping, si va a ballare in centro, nonostante la ZTL. 

Ovviamente questi sono solo i particolari salienti del mio long week-end,ma sufficienti per esprimere brevemente qualche considerazione: le metropolitane passano con una notevole frequenza fino all’1 di notte circa e, nonostante fosse previsto uno sciopero per la giornata di venerdì, è stato subito revocato a causa della neve per consentire alle persone di spostarsi e (…ma va!) raggiungere con facilità il proprio posto di lavoro, poichè era quasi impossibile guidare. Riguardo la questione ZTL, c’è da dire che il varco è attivo in alcune zone solo fino ad una certa ora, tale da consentire ai giovani di spostarsi facilmente per raggiungere i locali senza essere obbligati a spendere tanti soldi di parcheggio .Bene, fatte queste brevi riflessioni, diciamo quindi che i milanesi non sono così “sclerati” o stressati come a volte può sembrare: avendo grandi distanze da colmare e molti impegni, hanno semplicemente imparato l’arte di ottimizzare i tempi soprattutto grazie al miglioramento dell’efficienza dei servizi pubblici. 
Trovo alquanto ridondante commentare i luoghi comuni quali: “ogni mondo è paese….scippi, rapine, scioperi dei trasporti, etc sono ovunque”. Sarà, ma  personalmente, per me Milano resta sempre il cuore pulsante di moda, movida, tendenze e molto altro ancora. E garantisco che sono molto più stressata a Napoli dove impiego sovente anche un’ora o più per percorrere un tratto di venti minuti.

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