Chi di noi non ha mai visitato almeno una volta nella vita il meraviglioso capoluogo ambrosiano?
Io l’ho sempre adorato, ma stavolta mi ci sono letteralmente “catapultata” assimilandone subito i noti ritmi frenetici, e al mio ritorno a Napoli mi sono sentita spaesata, come in un’altra dimensione, e sempre più consapevole del divario tra le due città. Appena atterrata,la prima meta è una cena in un accogliente agriturismo dell’abbiatense: menu curato, personale cordiale, ambientazione caratteristica ed ottima compagnia ma attenzione….non c’era tempo per andare a casa a cambiarmi poiché mi trovavo dall’altra parte della città, ergo non sarei mai riuscitia ad arrivare in orario,quindi ho effettuato un pit-stop in un centro commerciale per cambiarmi e darmi una sistemata veloce. Giorno successivo: sveglia (stavolta con la dovuta calma), partenza dalla periferia (molto vicina al bergamasco), metro, destinazione Duomo.
Giro per negozi, pranzo, suggestivi mercatini di Natale e molto altro ancora, il tutto durante un’abbondante nevicata; il pomeriggio scorre velocemente e realizzo di dover raggiungere i Navigli (sempre in direzione opposta rispetto a casa) per un happy-hour,ma stavolta non mi faccio fregare: metro,casa,doccia e ritorno in centro, sorprendentemente puntualissima come un orologio svizzero all’appuntamento. La sera successiva, dopo un’altra giornata di shopping, si va a ballare in centro, nonostante la ZTL.
Ovviamente questi sono solo i particolari salienti del mio long week-end,ma sufficienti per esprimere brevemente qualche considerazione: le metropolitane passano con una notevole frequenza fino all’1 di notte circa e, nonostante fosse previsto uno sciopero per la giornata di venerdì, è stato subito revocato a causa della neve per consentire alle persone di spostarsi e (…ma va!) raggiungere con facilità il proprio posto di lavoro, poichè era quasi impossibile guidare. Riguardo la questione ZTL, c’è da dire che il varco è attivo in alcune zone solo fino ad una certa ora, tale da consentire ai giovani di spostarsi facilmente per raggiungere i locali senza essere obbligati a spendere tanti soldi di parcheggio .Bene, fatte queste brevi riflessioni, diciamo quindi che i milanesi non sono così “sclerati” o stressati come a volte può sembrare: avendo grandi distanze da colmare e molti impegni, hanno semplicemente imparato l’arte di ottimizzare i tempi soprattutto grazie al miglioramento dell’efficienza dei servizi pubblici.
Trovo alquanto ridondante commentare i luoghi comuni quali: “ogni mondo è paese….scippi, rapine, scioperi dei trasporti, etc sono ovunque”. Sarà, ma personalmente, per me Milano resta sempre il cuore pulsante di moda, movida, tendenze e molto altro ancora. E garantisco che sono molto più stressata a Napoli dove impiego sovente anche un’ora o più per percorrere un tratto di venti minuti.
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